A Canegrate "corsi salvavita" gratuiti

http://Un corso di poche ore, che può davvero fare la differenza tra la vita e la morte. E' quello sull'utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni (DAE). E a Canegrate l'associazione Il Sorriso, con la collaborazione di 60milavitedasalvare e Il Gelso, organizza corsi gratuiti per i cittadini per imparare a utilizzare questi strumenti salvavita.

Un corso di poche ore, che può davvero fare la differenza tra la vita e la morte. E' quello sull'utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni (DAE). E a Canegrate l'associazione Il Sorriso, con la collaborazione di 60milavitedasalvare e Il Gelso, organizza corsi gratuiti per i cittadini per imparare a utilizzare questi strumenti salvavita. 

L'iniziativa ha come cornice il progetto "Mettiamoci il Cuore" sostenuto da Fondazione Ticino Olona. Oltre ai corsi gratuiti per l'uso dei DAE, ci saranno anche corsi per il rinnovo del certificato (patentino) di operatore laico BLSD (basic life support and defibrillation). Le iscrizioni (aperte solamente a maggiorenni che abitano o lavorano a Canegrate) apriranno sabato 15 settembre in occasione della Festa delle Associazioni di Canegrate che si terrà presso i giardini della Contrada Baggina (iscrizioni dalle ore 15 alle ore 18 presso lo stand dell’Associazione “Il Sorriso”). I corsi si terranno a novembre.

«In Italia circa ogni 10 minuti una persona muore per morte cardiaca improvvisa - ricorda il presidente dell'associazione Matteo Matteucci -. La morte inattesa è un evento drammatico che in molti casi si può e si deve prevenire (es. limitando i fattori di rischio cardiovascolari) ma che si può e si deve anche combattere, impedendo che un arresto cardiorespiratorio improvviso perduri così a lungo da causare la morte del cervello e quindi dell'individuo. L'obiettivo di una sopravvivenza senza danni neurologici post-anossici è realizzabile se si attiva tempestivamente una sequenza di interventi critici cui partecipano, coordinandosi, cittadini, operatori sanitari e specialisti dell'emergenza, per formare la cosiddetta "catena della sopravvivenza"».