Acquistato e donato il sesto DAE in ricordo di Marco. Un 'faro' sui vantaggi per le aziende

L'ultimo dispositivo è stato consegnato ieri pomeriggio a Merone alla Sixor, l'azienda in cui Paola, la mamma di "Pescegatto" - come il giovane di Valgreghentino era conosciuto nel mondo del "volo" - ha lavorato fino a novembre scorso, quando ha raggiunto il traguardo della pensione. Un gesto, il suo, che vuole essere un segno di riconoscenza per l'affetto e il supporto ricevuto dai titolari e dai colleghi nell'immediatezza della tragedia che le ha sconvolto l'esistenza ma anche un segno di attenzione verso queste persone, nella speranza, come sempre, che non debbano mai trovarsi a utilizzare il DAE ricevuto. DAE acquistato tra l'altro da Paola devolvendo alla causa che la vede impegnata da due anni in prima persona insieme a Gio' (la compagna di Marco) ed altri amici, la somma a lei spettante dall'assicurazione sulla vita del figlio.
La società, da parte sua, ha accolto la proposta dell'ex dipendente con grande entusiasmo e, volendo rendere il momento della consegna "speciale", ha invitato per un pomeriggio di sensibilizzazione i clienti e le aziende amiche.
Vista la platea, oltre ad una dimostrazione sull'utilizzo del defibrillatore, i volontari dell'Associazione 60mila vite da Salvare Alto Milanese - la realtà che sostiene l'iniziativa, organizzando corsi in occasione di ogni donazione - sono stati invitati ad allargare il loro intervento agli aspetti più "burocratici" legati all'acquisto dei dispositivi. "Abbiamo capito in questi due anni che manca un po' di consapevolezza, perché come tutte le cose che ci circondano, finché non le approfondiamo, rimangono come un contorno che sembra spettare solo ad altri" spiega Gio'.
"Nel caso specifico, il tentativo, è quello di far capire quanto possa fare la differenza avere un DAE presso il posto di lavoro. Ma c'è di più, l'acquisto di un defibrillatore da parte di un'azienda ha anche dei vantaggi di cui spesso non si è consapevoli (QUI tutte le spiegazioni). Tenendo conto che la spesa è di per se irrisoria (dai 900 a 1500 euro in base al modello) diventa quindi alla portata di tutte le aziende, e noi, oggi vogliamo invitare tutti a fare un pensiero serio rispetto a questa possibilità, ricordando che è un apparecchio, ma salva la vita e aumenta in maniera considerevole la riuscita del soccorso immediato. Rivolgo dunque un mio personale appello a chiunque legga queste parole: guardatevi intorno, controllate la presenza e la collocazione sul territorio dei Defibrillatori. Controllate che le spie siano accese e gli apparecchi in funzione, segnalate i malfunzionamenti se li notate, e siate consapevoli che ognuno di noi, istruito o meno all'utilizzo dell'apparecchio, può utilizzarlo in caso di necessità. Non è possibile fare del male a nessuno, perché il dispositivo eroga la scarica solo se questa è' veramente necessaria. Per altro il soccorritore è sollevato da qualsiasi responsabilità, dal momento che ha agito "spinto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo imminente di un danno grave alla persona", così recita la legge approvata l'anno scorso per cui le Associazioni lottano in riferimento alla mancanza dei decreti attuativi. Per la formazione, oltre ai canali standard, è facile trovare, come è successo a noi, Associazioni che si dedicano ad istruire le persone in maniera da dare una sicurezza in più in caso di intervento. Si può fare tanto anche con poco, si può essere consapevoli".
 

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